Disturbi Depressivi Maggiori nell’infanzia e nell’adolescenza- DOTT. CRISTIANO CECCARELLI([email protected])
04/01/2014 9:41am
Disturbi Depressivi Maggiori nell’infanzia e nell’adolescenzaUn recente studio pubblicato sul British Journal of Psichiatry (2001) ha messo in evidenza come la depressione maggiore sia sottodiagnosticata, in una ricerca condotta in Inghilterra coinvolgente 350 ragazze adolescenti che vivevano in comunità (educative, scolastiche etc) 38 risultarono affette da Depressione Maggiore non riconosciuta né dagli operatori nè dai rispettivi medici di famiglia.
• COSA SIGNIFICA “DEPRESSIONE”?
Per depressione si intende uno scadimento del tono dell’umore, persistente nel tempo, non desiderato e non riconosciuto come facente parte del proprio mondo emotivo (egodistonico) dal soggetto.
==> La depressione non va confusa con il “temperamento malinconico”, frequente in molti individui, che pur considerandolo come un aspetto caratteriale non piacevole, finiscono col conviverci.
==> Né va confusa con le fisiologiche oscillazioni dell’umore che ciascuno di noi vive nella sua vita, in relazione a vari fattori, interni ed esterni, che possono influire sulla percezione soggettiva del nostro benessere psicologico.
Nell’adolescente si ritrovano alcuni “segni” caratteristici:
1. espressione abbattuta del viso,
2. assenza di sorriso,
3. tendenza al pianto immotivato,
4. atteggiamento ritirato.
I soggetti si definiscono spesso tristi, nervosi, irritabili.
• LA DIAGNOSI:
==> L’umore depresso deve rappresentare un cambiamento rispetto ad uno stato precedente, l’umore deve essere depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno per un periodo non inferiore alla due settimane.
==> Deve essere presente una marcata diminuzione del piacere o dell’interesse per attività e/o relazioni prima significative per il soggetto.
==> Possono essere presenti una serie di sintomi collaterali come la perdita di peso, insonnia, agitazione, nervosismo, ridotta capacità di concentrarsi, anergia, anedonia.
==> Il soggetto solitamente si sente in colpa per questa situazione di disagio (più frequente nell’adulto) e sono frequenti le ideazioni di tipo suicidiario (su 10 suicidi nell’80% dei casi riscontriamo una sottostante patologia psichiatrica, nel 90% dei casi si tratta di depressione, non curata o curata male).
• CAUSE:
Organiche, psicologiche, sociali.
• CLASSIFICAZIONE:
1. DDM UNIPOLARE
2. DISTURBO BIPOLARE
3. DISTIMIA
4. DISTURBO DELL’ADATTAMENTO CON UMORE DEPRESSO
• INCIDENZA:
Dal 2 al 5% degli adolescenti.
Dallo 0.5 al 1% dei bambini.
Più frequente nella prima adolescenza, in questo caso colpisce in misura maggiore le ragazze.
Non ci sono significative differenze di genere nei bambini.
CHE FARE?
• Intervento di supporto e ridefinizione positiva( soprattutto rispetto alla perdita di autostima, all’autodenigrazione ed ai sensi di colpa)
• Evitare l’ostracismo del gruppo e le facili “etichette”.
• Socializzazione
• Attività sportive (agisce sul sé corporeo ed è una sorta di “antidepressivo naturale”)
• Elioterapia e talassoterapia
• Farmaci??????, sole nelle forme “biologiche” e mai in quelle esistenziali (una pastiglia può sostituire il senso di vuoto e di rabbia rispetto ad una madre che ti ha abbandonato?)
I farmaci nei bambini praticamente non funzionano
nell’adolescente sono molto rischiosi, perché chi li assume può sentirsi:
più malato, “pazzo”, dipendente, privo di risorse autoriparative, inadeguato ad affrontare i problemi della vita, “diverso dagli altri”, rabbioso nei confronti della vita
• Psicoterapia individuale, oppure, di gruppo ( meglio ma i drop out sono più frequenti ), solo per pre adolescenti e adolescenti.
04/01/2014 9:41am
Disturbi Depressivi Maggiori nell’infanzia e nell’adolescenzaUn recente studio pubblicato sul British Journal of Psichiatry (2001) ha messo in evidenza come la depressione maggiore sia sottodiagnosticata, in una ricerca condotta in Inghilterra coinvolgente 350 ragazze adolescenti che vivevano in comunità (educative, scolastiche etc) 38 risultarono affette da Depressione Maggiore non riconosciuta né dagli operatori nè dai rispettivi medici di famiglia.
• COSA SIGNIFICA “DEPRESSIONE”?
Per depressione si intende uno scadimento del tono dell’umore, persistente nel tempo, non desiderato e non riconosciuto come facente parte del proprio mondo emotivo (egodistonico) dal soggetto.
==> La depressione non va confusa con il “temperamento malinconico”, frequente in molti individui, che pur considerandolo come un aspetto caratteriale non piacevole, finiscono col conviverci.
==> Né va confusa con le fisiologiche oscillazioni dell’umore che ciascuno di noi vive nella sua vita, in relazione a vari fattori, interni ed esterni, che possono influire sulla percezione soggettiva del nostro benessere psicologico.
Nell’adolescente si ritrovano alcuni “segni” caratteristici:
1. espressione abbattuta del viso,
2. assenza di sorriso,
3. tendenza al pianto immotivato,
4. atteggiamento ritirato.
I soggetti si definiscono spesso tristi, nervosi, irritabili.
• LA DIAGNOSI:
==> L’umore depresso deve rappresentare un cambiamento rispetto ad uno stato precedente, l’umore deve essere depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno per un periodo non inferiore alla due settimane.
==> Deve essere presente una marcata diminuzione del piacere o dell’interesse per attività e/o relazioni prima significative per il soggetto.
==> Possono essere presenti una serie di sintomi collaterali come la perdita di peso, insonnia, agitazione, nervosismo, ridotta capacità di concentrarsi, anergia, anedonia.
==> Il soggetto solitamente si sente in colpa per questa situazione di disagio (più frequente nell’adulto) e sono frequenti le ideazioni di tipo suicidiario (su 10 suicidi nell’80% dei casi riscontriamo una sottostante patologia psichiatrica, nel 90% dei casi si tratta di depressione, non curata o curata male).
• CAUSE:
Organiche, psicologiche, sociali.
• CLASSIFICAZIONE:
1. DDM UNIPOLARE
2. DISTURBO BIPOLARE
3. DISTIMIA
4. DISTURBO DELL’ADATTAMENTO CON UMORE DEPRESSO
• INCIDENZA:
Dal 2 al 5% degli adolescenti.
Dallo 0.5 al 1% dei bambini.
Più frequente nella prima adolescenza, in questo caso colpisce in misura maggiore le ragazze.
Non ci sono significative differenze di genere nei bambini.
CHE FARE?
• Intervento di supporto e ridefinizione positiva( soprattutto rispetto alla perdita di autostima, all’autodenigrazione ed ai sensi di colpa)
• Evitare l’ostracismo del gruppo e le facili “etichette”.
• Socializzazione
• Attività sportive (agisce sul sé corporeo ed è una sorta di “antidepressivo naturale”)
• Elioterapia e talassoterapia
• Farmaci??????, sole nelle forme “biologiche” e mai in quelle esistenziali (una pastiglia può sostituire il senso di vuoto e di rabbia rispetto ad una madre che ti ha abbandonato?)
I farmaci nei bambini praticamente non funzionano
nell’adolescente sono molto rischiosi, perché chi li assume può sentirsi:
più malato, “pazzo”, dipendente, privo di risorse autoriparative, inadeguato ad affrontare i problemi della vita, “diverso dagli altri”, rabbioso nei confronti della vita
• Psicoterapia individuale, oppure, di gruppo ( meglio ma i drop out sono più frequenti ), solo per pre adolescenti e adolescenti.