I DISTURBI DELLA CONDOTTA ALIMENTARE -CRISTIANO CECCARELLI([email protected])
03/31/2014 8:50am
Introduzione
I disturbi della condotta alimentare sono gravi e potenzialmente fatali. Sono caratterizzati da un’immagine corporea disturbata e da gravi limitazioni dietetiche autoimposte, che possono causare stati di malnutrizione che spesso comportano il ricovero ospedaliero.
Colpiscono prevalentemente le ragazze, tra i 10 e i 30 anni, con una percentuale variabile da 0,5 sino a 3,7% della popolazione generale.
Rapporto maschi femmine 1:10
Più comune nelle professioni che richiedono magrezza e nei paesi industrializzati
In aumento i casi di bulimia, l’incidenza dell’anoressia si è invece stabilizzata
Le cause del disturbo sono multifattoriali:
biologiche
psicologiche
sociali
psicodinamiche
Fattori biologici
Più che di cause biologiche dovremmo parlare di una vulnerabilità intrinseca o genetica
Nei gemelli monozigoti abbiamo un’aumento di incidenza
Esistono prove di una maggiore probabilità di malattia tra sorelle
Nelle famiglie di origine riscontriamo un’elevata percentuale di disturbi depressivi.
Alterazioni recettoriali dell’ipotalamo? Studi da confermare.
Fattori psicologici
Esigenza di indipendenza tipiche dell’adolescenza
Rifiuto dei cambiamenti puberali
Paura dello svincolo dalla propria famiglia
Ansia e depressione spesso coesistono (nel 50% dei casi)
fattori sociali
Eccessiva enfasi della società sulla magrezza.
Le pazienti sono in genere competitive, intelligenti e ambiziose, “era la più brava della classe…”
Conflitti familiari dovuti a relazioni eccessivamente strette o disimpegnate
Fattori psicodinamici
Le pazienti sono incapaci di separarsi psicologicamente dalla madre
Pulsioni sessuali o aggressive(auto aggressive) represse
Le pazienti si difendono da una serie di fantasie attraverso il corpo
Meccanismi di identificazione positiva e senso di appartenenza con altre ragazze malate
Il cibo come forma di auto accudimento: “mi faccio da mamma da sola, visto che quella vera è come se non ce l’avessi”
Decorso della malattia
Anoressia: 40% guarisce 30% migliora 30% cronicizza ( potenzialmente fatale nel 3-5% dei casi )
Bulimia: 60% guarisce 30% migliora 10% cronicizza (elevato rischio suicidiario)
in entrambi i casi le ricadute sono frequenti
Interventi terapeutici
Psicologici: psicoterapia comportamentale, familiare e di gruppo (tutte valide senza sostanziali differenze, molto dipende dal terapeuta più che dalla tecnica utilizzata).
Farmacologici:+++bulimia; +- anoressia.
Integrati : psicologici e farmacologici (indicati soprattutto nei Disturbi Alimentari)
soprattutto nell’anoressia la ragazza non ha consapevolezza del problema (frequenti abbandoni)
I paesi in via di sviluppo offrono alle persone con gravi forme di disagio mentale una probabilità di esito più favorevole rispetto ai paesi industrializzati (OMS 1999).
03/31/2014 8:50am
Introduzione
I disturbi della condotta alimentare sono gravi e potenzialmente fatali. Sono caratterizzati da un’immagine corporea disturbata e da gravi limitazioni dietetiche autoimposte, che possono causare stati di malnutrizione che spesso comportano il ricovero ospedaliero.
Colpiscono prevalentemente le ragazze, tra i 10 e i 30 anni, con una percentuale variabile da 0,5 sino a 3,7% della popolazione generale.
Rapporto maschi femmine 1:10
Più comune nelle professioni che richiedono magrezza e nei paesi industrializzati
In aumento i casi di bulimia, l’incidenza dell’anoressia si è invece stabilizzata
Le cause del disturbo sono multifattoriali:
biologiche
psicologiche
sociali
psicodinamiche
Fattori biologici
Più che di cause biologiche dovremmo parlare di una vulnerabilità intrinseca o genetica
Nei gemelli monozigoti abbiamo un’aumento di incidenza
Esistono prove di una maggiore probabilità di malattia tra sorelle
Nelle famiglie di origine riscontriamo un’elevata percentuale di disturbi depressivi.
Alterazioni recettoriali dell’ipotalamo? Studi da confermare.
Fattori psicologici
Esigenza di indipendenza tipiche dell’adolescenza
Rifiuto dei cambiamenti puberali
Paura dello svincolo dalla propria famiglia
Ansia e depressione spesso coesistono (nel 50% dei casi)
fattori sociali
Eccessiva enfasi della società sulla magrezza.
Le pazienti sono in genere competitive, intelligenti e ambiziose, “era la più brava della classe…”
Conflitti familiari dovuti a relazioni eccessivamente strette o disimpegnate
Fattori psicodinamici
Le pazienti sono incapaci di separarsi psicologicamente dalla madre
Pulsioni sessuali o aggressive(auto aggressive) represse
Le pazienti si difendono da una serie di fantasie attraverso il corpo
Meccanismi di identificazione positiva e senso di appartenenza con altre ragazze malate
Il cibo come forma di auto accudimento: “mi faccio da mamma da sola, visto che quella vera è come se non ce l’avessi”
Decorso della malattia
Anoressia: 40% guarisce 30% migliora 30% cronicizza ( potenzialmente fatale nel 3-5% dei casi )
Bulimia: 60% guarisce 30% migliora 10% cronicizza (elevato rischio suicidiario)
in entrambi i casi le ricadute sono frequenti
Interventi terapeutici
Psicologici: psicoterapia comportamentale, familiare e di gruppo (tutte valide senza sostanziali differenze, molto dipende dal terapeuta più che dalla tecnica utilizzata).
Farmacologici:+++bulimia; +- anoressia.
Integrati : psicologici e farmacologici (indicati soprattutto nei Disturbi Alimentari)
soprattutto nell’anoressia la ragazza non ha consapevolezza del problema (frequenti abbandoni)
I paesi in via di sviluppo offrono alle persone con gravi forme di disagio mentale una probabilità di esito più favorevole rispetto ai paesi industrializzati (OMS 1999).