LA FAMIGLIA COME SCELTA ADOTTIVA : PROSPETTIVE E PROBLEMI- DOTT. CRISTIANO CECCARELLI([email protected])
04/01/2014 8:01am
L’adozione rientra tra gli eventi non normativi del ciclo vitale di una famiglia, eventi che richiedono la capacità di profonde riorganizzazioni interne del gruppo familiare
La genitorialità non è espressione di un evento biologico ma si fonda su un legame affettivo che deve essere costruito nel tempo ed è basato sulla RECIPROCITA’ della scelta
L’adozione rappresenta un processo complesso, dove la genitorialità e la filiazione sperimentano percorsi alternativi .
Una persona adottabile ed una famiglia adottante costituiscono, infatti, all’inizio, due mondi sconosciuti che entrano in rapporto tra loro.
La filiazione adottiva riesce quando i genitori scelgono di adottare ed il bambino riesce a interiorizzare la scelta di essere adottato.
L’adozione è l’incontro di due mancanze :
La relazione primaria venuta a mancare per il bambino da una parte e l’incapacità procreativa per la coppia genitoriale dall’altra.
La consapevolezza della scelta adottiva si realizza quando è chiara per la coppia adottante la differenza tra:
Desiderio di avere un figlio /bisogno di avere un figlio
La materia sulle adozioni è disciplinata dalla seguenti leggi:
- Legge 4 maggio 1983 n.184 “Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori” il cui titolo ai sensi dell’art.1 comma 1 della Legge 149/01 viene modificato in “diritto del minore ad una famiglia”
- Legge 31 dicembre 1998 n.476 di ratifica ed esecuzione della Convenzione per la tutela dei minori in materia di adozione internazionale sottoscritta all’ Aja e di modifica della legge 4 maggio 1983, n.184 in tema di adozione dei minori stranieri
- Legge 28 marzo 2001 n.149 “Modifica alla legge 4 maggio 1983 n.184, recante “Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori”.
I punti critici della realtà sarda:
la frammentarietà del percorso adottivo, che ha determinato la sovrapposizione istituzionale con il conseguente rallentamento delle procedure;
la poca attenzione a due momenti fondamentali del processo adottivo: i tempi di attesa del bambino ed il post adozione;
gli operatori impegnati: è stata rimarcata la necessità di destinare a questo tipo di servizio, tanto delicato, operatori altamente motivati;
la formazione: è stata sottolineata l’esigenza di un percorso formativo omogeneo e organico fra tutti gli operatori coinvolti ( tutti devono parlare la stessa lingua!!!!);
la documentazione: anche le relazioni ai fini della valutazione dell’idoneità della coppia aspirante devono essere uniformi nei tempi, nei contenuti e nella qualità.
La fase post adottiva è attualmente sottovalutata nella sua importanza
Essa deve essere strutturata in modo preciso e riempita di contenuti con l’obiettivo di prevenire quelle situazioni problematiche alla base dei fallimenti adottivi che possono insorgere all’interno delle fasi di vita complesse ( preadolescenza, adolescenza)
Il POST - ADOZIONE
Obiettivi
1)Tutela del minore
2)Assistenza al nucleo familiare
3)Attivazione di contatti e scambio di informazioni tra gli organi coinvolti
4)Elaborazione, organizzazione ed attivazione coordinata di servizi ed attività.
Fasi del percorso
La fase “Informazione-formazione”:
Scopo: informare delle problematiche relative all’adozione nazionale ed internazionale gli aspiranti genitori adottivi al fine di permettere agli stessi una serena e critica autovalutazione prima della presentazione della “dichiarazione di disponibilità” presso il T.M.
Lo Studio di Coppia
Lo Studio di Coppia rappresenta la fase più complessa e determinante per l’accertamento dei requisiti previsti dalla legge.
Sarebbe indispensabile una formazione comune degli operatori per rendere omogeneo lo studio di coppia ed arrivare alla Valutazione Conclusiva ed eliminare il problema dei lunghi tempi d’attesa.
Fase Post- Adozione
Obiettivi: favorire il recupero del rapporto tra famiglia e Servizi territoriali, questo deve essere effettuato attraverso un costante aiuto e sostegno alla coppia e al minore adottato mediante periodici aggiornamenti
Problematiche psicologiche
il ricevere aiuto dovrebbe essere percepito come una azione che produce benefici, ma un aiuto non richiesto potrebbe turbare piuttosto che beneficiare il ricevente
Importanza della elaborazione dei vissuti di separazione e di perdita del bambino, spesso soggetto involontario della procedura adottiva
04/01/2014 8:01am
L’adozione rientra tra gli eventi non normativi del ciclo vitale di una famiglia, eventi che richiedono la capacità di profonde riorganizzazioni interne del gruppo familiare
La genitorialità non è espressione di un evento biologico ma si fonda su un legame affettivo che deve essere costruito nel tempo ed è basato sulla RECIPROCITA’ della scelta
L’adozione rappresenta un processo complesso, dove la genitorialità e la filiazione sperimentano percorsi alternativi .
Una persona adottabile ed una famiglia adottante costituiscono, infatti, all’inizio, due mondi sconosciuti che entrano in rapporto tra loro.
La filiazione adottiva riesce quando i genitori scelgono di adottare ed il bambino riesce a interiorizzare la scelta di essere adottato.
L’adozione è l’incontro di due mancanze :
La relazione primaria venuta a mancare per il bambino da una parte e l’incapacità procreativa per la coppia genitoriale dall’altra.
La consapevolezza della scelta adottiva si realizza quando è chiara per la coppia adottante la differenza tra:
Desiderio di avere un figlio /bisogno di avere un figlio
La materia sulle adozioni è disciplinata dalla seguenti leggi:
- Legge 4 maggio 1983 n.184 “Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori” il cui titolo ai sensi dell’art.1 comma 1 della Legge 149/01 viene modificato in “diritto del minore ad una famiglia”
- Legge 31 dicembre 1998 n.476 di ratifica ed esecuzione della Convenzione per la tutela dei minori in materia di adozione internazionale sottoscritta all’ Aja e di modifica della legge 4 maggio 1983, n.184 in tema di adozione dei minori stranieri
- Legge 28 marzo 2001 n.149 “Modifica alla legge 4 maggio 1983 n.184, recante “Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori”.
I punti critici della realtà sarda:
la frammentarietà del percorso adottivo, che ha determinato la sovrapposizione istituzionale con il conseguente rallentamento delle procedure;
la poca attenzione a due momenti fondamentali del processo adottivo: i tempi di attesa del bambino ed il post adozione;
gli operatori impegnati: è stata rimarcata la necessità di destinare a questo tipo di servizio, tanto delicato, operatori altamente motivati;
la formazione: è stata sottolineata l’esigenza di un percorso formativo omogeneo e organico fra tutti gli operatori coinvolti ( tutti devono parlare la stessa lingua!!!!);
la documentazione: anche le relazioni ai fini della valutazione dell’idoneità della coppia aspirante devono essere uniformi nei tempi, nei contenuti e nella qualità.
La fase post adottiva è attualmente sottovalutata nella sua importanza
Essa deve essere strutturata in modo preciso e riempita di contenuti con l’obiettivo di prevenire quelle situazioni problematiche alla base dei fallimenti adottivi che possono insorgere all’interno delle fasi di vita complesse ( preadolescenza, adolescenza)
Il POST - ADOZIONE
Obiettivi
1)Tutela del minore
2)Assistenza al nucleo familiare
3)Attivazione di contatti e scambio di informazioni tra gli organi coinvolti
4)Elaborazione, organizzazione ed attivazione coordinata di servizi ed attività.
Fasi del percorso
La fase “Informazione-formazione”:
Scopo: informare delle problematiche relative all’adozione nazionale ed internazionale gli aspiranti genitori adottivi al fine di permettere agli stessi una serena e critica autovalutazione prima della presentazione della “dichiarazione di disponibilità” presso il T.M.
Lo Studio di Coppia
Lo Studio di Coppia rappresenta la fase più complessa e determinante per l’accertamento dei requisiti previsti dalla legge.
Sarebbe indispensabile una formazione comune degli operatori per rendere omogeneo lo studio di coppia ed arrivare alla Valutazione Conclusiva ed eliminare il problema dei lunghi tempi d’attesa.
Fase Post- Adozione
Obiettivi: favorire il recupero del rapporto tra famiglia e Servizi territoriali, questo deve essere effettuato attraverso un costante aiuto e sostegno alla coppia e al minore adottato mediante periodici aggiornamenti
Problematiche psicologiche
il ricevere aiuto dovrebbe essere percepito come una azione che produce benefici, ma un aiuto non richiesto potrebbe turbare piuttosto che beneficiare il ricevente
Importanza della elaborazione dei vissuti di separazione e di perdita del bambino, spesso soggetto involontario della procedura adottiva