Nella società attuale si sta delineando un nuovo modo di intendere le dipendenze. Tale termine oggi non si riferisce solo all’abuso di sostanze dannose all’organismo, ma anche alla compulsione incontrollata verso determinati comportamenti o attività nella maggior parte dei casi accettate dalla società, quali mangiare, l’uso di internet, il sesso, il lavoro, lo shopping etc.
Per riferirsi a queste forme di dipendenza si usa il termine New Addiction, ossia nuove dipendenze, in cui l’oggetto della dipendenza non si configura con una sostanza psicoattiva ma in un’attività o un comportamento socialmente riconosciuto e accettato.
Il termine “addiction”, pur essendo un termine inglese, deriva dal latino addictus ed era usato per riferirsi alla costrizione corporale di chi si era reso schiavo per un debito contratto con il proprio padrone. Già da allora il significato di questo termine richiamava alla mente una sorta di dipendenza, un imprigionamento, una schiavitù del corpo e della mente. E' stato recentemente riproposto per indicare il complesso delle dipendenze non riferibili all’assunzione di sostanze stupefacenti, una dipendenza psicologica che spinge verso la ricerca e l’impulso alla ripetizione di un dato comportamento, senza il quale l’esistenza diventa priva di significato. Nell’addiction l’individuo perde la propria integrità personale e la propria libertà.
La parola “New”, invece, evidenzia il carattere nuovo e recente di tali forme di dipendenza, nate solo oggi poiché correlate al contesto sociale, culturale ed economico della società post-moderna (J. Lyotard, 2006).
Per quanto riguarda la diffusione della dipendenza da Internet, lo sviluppo tecnologico, rapido e imponente, se da una parte ha contribuito a migliorare lo stile di vita e di comunicazione delle persone, d’altra parte ha svolto una funzione patologizzante verso coloro che hanno una personalità vulnerabile alla dipendenza.
Francisco Fernandez Alonso (1999) classifica le dipendenze in:
1. Dipendenze sociali o legali
2. Dipendenze antisociali o illegali
Le prime sarebbero costituita da droghe legali (tabacco, alcol,farmaci, etc) e da attività socialmente accettate come mangiare, lavorare, fare acquisti, giocare, guardare la televisione, etc. Per la maggior parte delle persone queste attività rappresentano parte integrante del normale svolgimento della vita quotidiana, ma per alcuni individui possono assumere caratteristiche patologiche, fino a provocare gravissime conseguenze (T. Cantelmi, E. Lambiase e A. Sessa, 2005).
Il secondo sottotipo comprenderebbe, invece, le dipendenze da droghe ed attività illegali, per esempio oppiacei, cocaina, oppure rubare, incendiare, etc.
Nella prima categoria, le nuove forme di dipendenza sarebbero agevolate dall’innovazione tecnologica e dalla nuova civiltà che, se da una parte genera stress, vuoto e noia, dall’altra stimola la tendenza all’immediata gratificazione, fornendo sempre gli strumenti appropriati.
Vi sono personalità particolarmente a rischio di essere schiavizzate dalla Rete, quali personalità dipendenti, tendenti al ritiro sociale per le quali la Rete rappresenta un modo per fuggire dalla realtà, vissuta come insostenibile.
Internet, quindi, che rappresenta sicuramente un servizio eccellente per l’uomo, nel momento in cui incontra personalità fragili e labili, può portare alla formazione di psicopatologie o contribuire al loro mantenimento.
Nicoletta Cherchi.
Bibliografia
ALONSO-FERNANDEZ F. (1999) “Le altre droghe” Roma: E.U.R.
CANTELMI T., LAMBIASE E. e SESSA A., “Le Dipendenze Comportamentali”, 2005.
J. LYOTARD, “La condizione postmoderna”, Idee \ Feltrinelli, Milano, 2006.
YOUNG K. S. (1996), “Internet Addiction: the emergence of a new clinical disorder”. Scaricato dal sito Internet http://netaddiction.com/articles/newdisorder.htm.
Per un approfonfimento:
Adolescenti e Internet: dal divertimento alla dipendenza.
http://www.psicologi-a-roma.com/app/download/5972719563/Adolescenti+e+internet..pdf?t=1370358082
Le nuove dipendenze. Carla Maria del Miglio, Serena Corbelli.
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=8&cad=rja&uact=8&ved=0CGgQFjAH&url=http%3A%2F%2Fwww.psicologi-psicoterapeuti.info%2Fpublic%2Fpubblicazioni%2F635.pdf&ei=bv6VU4a9EO_M0AWMlYGwCA&usg=AFQjCNGSE1OlecgenMzQJlHjj9JyV5tkjw&sig2=vl5CVM1teqAT2w3PWkRqBQ
Lettura
“Il danno psichico. Mobbing, bulling e wrongful life: uno strumento psicologico e legale per le nuove perizie e gli interventi preventivi nelle organizzazioni”. Dominici Riccardo, Montesarchio Gianni, 2008. Franco Angeli.
Lettura
Hikikomori: Adolescenti in volontaria reclusione. Prefazione Antonio Piotti. Autrice Carla Ricci, Franco Angeli, 2008.