- Ciao A., i tuoi genitori hanno fissato questo appuntamento perchè noi due potessimo parlare di quello che ti è successo a scuola, penso che quanto ti è capitato ti abbia fatto stare molto male, ma hai dimostrato di essere un bambino di grande intelligenza.
- In che senso....?-
- G. ti ha dato dei pugni, giusto ?
- Si, all'uscita di scuola, nel cortile.
- E poi dei pugni sempre più forti, e quello che all'inizio sembrava solo un gioco, poi si è trasformato in qualcosa che tu non riuscivi più a capire, fino a quando ad un certo punto G. ti ha fatto veramente male e tu allora hai pianto (ma non vergognarti per questo) ed è solo in quel momento che lui si è fermato.
- Si è così. Io ho cercato di difendermi ma lui è più grosso di me.
- Lo so che lui è più grosso di te ma tu sei stato più forte di lui.
- Lo dici solo per farmi stare meglio...e poi se uno è più grosso, è anche più forte.
- E invece qui sbagli, tu sei stato più forte di lui anche se lui è più grosso di te e sai perchè... perchè al posto di restituirgli i pugni, magari il giorno dopo a scuola, quando sei tornato a casa tua gli hai scritto un messaggio : “... ciao G. ... ma perchè lo hai fatto... ?”.
- E ti assicuro che G. questo messaggio non se lo aspettava proprio, per lui è stato più forte di un pugno , e infatti ti ha risposto dicendoti che in realtà non voleva farti del male, che stava solo giocando e poi ti ha detto una cosa ancora più importante... e cioè che nonostante tutto, voleva diventare tuo amico, e tu gli hai detto di sì....
- Ti sembra poco quello che hai fatto?
- Non lo so, ho scritto quel messaggio senza pensare a tutte queste cose....
- Credimi quello che hai fatto è in assoluto il modo migliore per aiutare un amico, insegnargli a parlare una lingua diversa dalla sua, usando le parole al posto dei pugni, per fargli capire che la rabbia dobbiamo saperla controllare e gestire, per non diventarne schiavi.
- Schiavi come i soldati prigionieri dei Romani ?
- Esatto , proprio come loro, pensa che molti di loro, molti schiavi dei Romani, hanno preferito morire pur di non rinunciare alla libertà, perchè la libertà è una delle cose più importanti della vita. E ricordati un'altra cosa...
- Che cosa?
Chi dà i pugni è meno libero di chi usa le parole.
- In che senso....?
Vedi scrivendo quel messaggio a G. sei riuscito a fargli capire una cosa importantissima, cioè che la sua rabbia può prendere una forma diversa dai pugni attraverso le parole, e che con le parole puoi dare un nome alla tua rabbia, puoi esprimerla e controllarla meglio, e questo significa essere libero e non più schiavo.... come i prigionieri dei Romani.
- La rabbia, ad esempio, puoi condividerla con un amico, usando le parole per raccontargli tutto ciò che nella tua vita non ti rende esattamente sereno e felice, e così facendo , cioè dopo averne parlato con un tuo amico ( questo si chiama condividere), la tua rabbia ti diminuirà , e forse addirittura anche la tua vita ti sembrerà un po' più bella.
- Non è possibile...
- Ma allora dovrò difendermi a scuola sempre così?
- Si e no, nel senso che dovresti fare sempre così ma non posso assicurarti che le tue parole riusciranno sempre a risolvere tutti i problemi di questo tipo, potrebbe capitare in qualche situazione, poche spero, che dovrai usare anche i pugni per difenderti, ma solo dopo le parole, perchè le parole sono sempre più potenti dei pugni, non scordarlo mai.
- Sono stato così bravo allora?
- Si, sicuramente molto più bravo di quanto io mi aspettassi, ecco perchè, noi grandi abbiamo tanto da imparare da voi bambini.
- Ok, questa mi piace e lo dirò alla professoressa che ci mette sempre tanti compiti il sabato e la domenica, perchè secondo lei siamo noi bambini che abbiamo ancora tanto da imparare....!!!!
- Bene , mi sembra una buona idea......ciao A. continueremo questa chiacchierata la prossima settimana.
Cristiano Ceccarelli
- In che senso....?-
- G. ti ha dato dei pugni, giusto ?
- Si, all'uscita di scuola, nel cortile.
- E poi dei pugni sempre più forti, e quello che all'inizio sembrava solo un gioco, poi si è trasformato in qualcosa che tu non riuscivi più a capire, fino a quando ad un certo punto G. ti ha fatto veramente male e tu allora hai pianto (ma non vergognarti per questo) ed è solo in quel momento che lui si è fermato.
- Si è così. Io ho cercato di difendermi ma lui è più grosso di me.
- Lo so che lui è più grosso di te ma tu sei stato più forte di lui.
- Lo dici solo per farmi stare meglio...e poi se uno è più grosso, è anche più forte.
- E invece qui sbagli, tu sei stato più forte di lui anche se lui è più grosso di te e sai perchè... perchè al posto di restituirgli i pugni, magari il giorno dopo a scuola, quando sei tornato a casa tua gli hai scritto un messaggio : “... ciao G. ... ma perchè lo hai fatto... ?”.
- E ti assicuro che G. questo messaggio non se lo aspettava proprio, per lui è stato più forte di un pugno , e infatti ti ha risposto dicendoti che in realtà non voleva farti del male, che stava solo giocando e poi ti ha detto una cosa ancora più importante... e cioè che nonostante tutto, voleva diventare tuo amico, e tu gli hai detto di sì....
- Ti sembra poco quello che hai fatto?
- Non lo so, ho scritto quel messaggio senza pensare a tutte queste cose....
- Credimi quello che hai fatto è in assoluto il modo migliore per aiutare un amico, insegnargli a parlare una lingua diversa dalla sua, usando le parole al posto dei pugni, per fargli capire che la rabbia dobbiamo saperla controllare e gestire, per non diventarne schiavi.
- Schiavi come i soldati prigionieri dei Romani ?
- Esatto , proprio come loro, pensa che molti di loro, molti schiavi dei Romani, hanno preferito morire pur di non rinunciare alla libertà, perchè la libertà è una delle cose più importanti della vita. E ricordati un'altra cosa...
- Che cosa?
Chi dà i pugni è meno libero di chi usa le parole.
- In che senso....?
Vedi scrivendo quel messaggio a G. sei riuscito a fargli capire una cosa importantissima, cioè che la sua rabbia può prendere una forma diversa dai pugni attraverso le parole, e che con le parole puoi dare un nome alla tua rabbia, puoi esprimerla e controllarla meglio, e questo significa essere libero e non più schiavo.... come i prigionieri dei Romani.
- La rabbia, ad esempio, puoi condividerla con un amico, usando le parole per raccontargli tutto ciò che nella tua vita non ti rende esattamente sereno e felice, e così facendo , cioè dopo averne parlato con un tuo amico ( questo si chiama condividere), la tua rabbia ti diminuirà , e forse addirittura anche la tua vita ti sembrerà un po' più bella.
- Non è possibile...
- Ma allora dovrò difendermi a scuola sempre così?
- Si e no, nel senso che dovresti fare sempre così ma non posso assicurarti che le tue parole riusciranno sempre a risolvere tutti i problemi di questo tipo, potrebbe capitare in qualche situazione, poche spero, che dovrai usare anche i pugni per difenderti, ma solo dopo le parole, perchè le parole sono sempre più potenti dei pugni, non scordarlo mai.
- Sono stato così bravo allora?
- Si, sicuramente molto più bravo di quanto io mi aspettassi, ecco perchè, noi grandi abbiamo tanto da imparare da voi bambini.
- Ok, questa mi piace e lo dirò alla professoressa che ci mette sempre tanti compiti il sabato e la domenica, perchè secondo lei siamo noi bambini che abbiamo ancora tanto da imparare....!!!!
- Bene , mi sembra una buona idea......ciao A. continueremo questa chiacchierata la prossima settimana.
Cristiano Ceccarelli