Per Psicofarmaci intendiamo quel gruppo di farmaci che agendo sui meccanismi e sulle strutture del Sistema Nervoso Centrale, producono effetti su alcuni sintomi psichici.
Sono, in altre parole, farmaci come tutti gli altri, ma in grado di arrivare al cervello, di agire sui recettori e sul metabolismo di alcuni neurotrasmettitori e quindi di modificare in senso positivo l'intensità e la frequenza di ansia, di modulare il tono dell'umore, di calmare uno stato di agitazione, di paura, di irritabilità.
Come tutti i farmaci, in altre parole, anche gli Psicofarmaci costituiscono importanti - e a volte fondamentali - risorse per la cura di quei disturbi psichici che possono generare profonda e intensa sofferenza nelle persone che ne sono affette.
Ovviamente, come per tutti gi altri farmaci, presentano anche aspetti negativi, come effetti collaterali più o meno sgradevoli o specifiche controindicazioni.
Gli Psicofarmaci possono dare sollievo, ridurre o eliminare alcuni sintomi, aiutare il paziente a regolare meglio le proprie emozioni, o ad affrontare determinate situazioni sostenuto da uno stato di minore sofferenza, ma ovviamente non risolvono i problemi esistenziali delle persone, né il loro modo di pensare o di vedere le cose, né le esperienze negative che continuano a condizionarli.
In altre parole, se è vero che possono offrire un aiuto prezioso per affrontare i problemi, è altrettanto vero che non sono così potenti (per fortuna !!!) da poter “cambiare la personalità” di un individuo, né di renderlo “una persona diversa” da quella che è.
La prescrizione di uno psicofarmaco è un atto medico che presuppone una alta competenza da parte dello specialista, una attenta valutazione del paziente e degli obiettivi da raggiungere, e soprattutto una assoluta personalizzazione della prescrizione. In questo senso non esistono gli psicofarmaci buoni per tutti, ma un determinato farmaco per quella particolare persona e per quello specifico problema. E lo psicofarmaco va sempre prescritto solo quando medico e paziente lo ritengono necessario, all’interno di un rapporto di completa fiducia.
Psicofarmaci e Psicoterapia non sono necessariamente interventi alternativi, anzi molto spesso i primi possono rappresentare una scelta iniziale, che permette al paziente di cominciare al meglio un percorso di psicoterapia e trarne il massimo vantaggio. Per questo è importante un intervento il più possibile concordato e coordinato, tra le diverse figure specialistiche, secondo quel modello di terapia integrata che oggi sembra essere in grado di garantire i maggiori successi terapeutici anche nelle situazioni più difficile e complesse.
Cristiano Ceccarelli